Totò Belfiore, attore in declino, per sbarcare il lunario chiede al cugino Saverio, preside di un noto liceo acese, di fargli organizzare un corso di teatro nella scuola da lui diretta. Il preside cedendo alle insistenze di Totò, gli affida quei ragazzi che rappresentano un peso per il prestigio della scuola e dei quali si sarebbe liberato con una "buona politica di bocciature".