Tokyo Magnitude 8.0

Yuki vorrebbe vedere una mostra di robot a Odaiba e sua sorella Mirai dovrà suo malgrado accompagnarlo. La gita però non si rivelerà così tranquilla.

Mirai è sconvolta dalle conseguenze della scossa di terremoto e corre all'interno del centro a cercare il fratello Yuki, che aveva lasciato andare in bagno da solo.

I ponti di collegamento con la terraferma sono inaccessibili a causa dei crolli e degli incendi. Mirai, Yuki e Mari decidono di provare a raggiungere la loro casa a piedi.

Mirai, Yuki e Mari si fanno rifornire dai volontari e dall'esercito di qualche razione da viaggio. Ad un tratto Mirai perde il controllo e litiga con Yuki che offeso fugge via.

Lungo la strada i tre decidono di fare tappa in un rifugio provvisorio allestito in un complesso scolastico. Si tratta della scuola di Mirai, ma lei stenta a riconoscerla.

Dopo aver lasciato il rifugio, Mari, Mirai e Yuki si recano nella zona dove si trova l'ufficio della ditta in cui lavora Mari. Mirai, per la stanchezza, perde i sensi.

Mari, Mirai e Yuki si imbattono in una squadra di soccorso che adopera dei robot. Yuki è affascinato e conosce un ragazzino con cui condividere questa sua passione.

Mirai e Mari portano di corsa Yuki all'ospedale. Qui attendono a lungo. Per due volte, Mirai sogna di perdere Yuki mentre Mari non ha ancora notizie della figlia.

Mari crolla nella disperazione quando le viene chiesto di identificare i corpi di due vittime che, dalla descrizione, sembrano appartenere a sua madre e a sua figlia.

Mirai e Yuki arrivano al loro quartiere dove scoprono che i loro genitori stanno bene. più passa il tempo, però, e più il comportamento di Yuki si fa strano.

Mirai riabbraccia finalmente la madre, ma resta apatica, intrappolata nel suo dolore. I genitori chiedono a Mari di venire a trovarla sperando che la bambina si sblocchi.