Il principio del piacere

Sul Mar Nero viene rinvenuto il cadavere di una giovane donna a cui è stato amputato il braccio destro. A Varsavia invece viene rinvenuto un braccio destro. Le indagini della polizia polacca si concentrano su un giovane uomo: Witold. Anche a Praga viene trovato un braccio amputato.

Il braccio trovato a Varsavia appartiene al corpo trovato sull’automobile Ceca. Anche in Ucraina la situazione è analoga. Polizia polacca e ceca si mettono in contatto per svolgere le indagini, nel corso delle quali si cominciano a delineare degli scenari inquietanti e complessi sia per quanto riguarda i delitti, che per le vite dei protagonisti.

A Odessa iniziano e si sviluppano le indagini sulla morte di Skorpion. A Praga, dove si è recata anche Maria la poliziotta polacca, si approfondiscono le indagini sulla morte di Vera Vitova. A Varsavia, infine, l’amante di Witold si presenta in commissariato per denunciare le violenze del suo amante.

A Odessa entra in ballo la delinquenza ucraina, che cerca di intimidire Serhij, che, su indicazione del suo capo, decide di approfondire la pista di un eventuale serial killer, riallacciando, per questo, i rapporti con suo padre. In Polonia intanto viene trovato il luogo in cui è stata uccisa Vera Vitova.

Nella foresteria che Sova aveva a Praga vengono trovate alcune telecamere nascoste. La polizia Ucraina, intanto ha accertato che il corpo trovato sulla barca era di una cittadina polacca. Di conseguenza Maria e Viktor partono per Odessa dove incontrano il loro collega ucraino.

Nelle indagini continuano a emergere nuovi particolari che le rendono sempre più complesse. Maria è tornata a Varsavia e comunica alla madre di Beate la morte della ragazza. Ma tutto sembra ristagnare. Esattamente come a Odessa per Viktor e Serhij. L’unico fatto nuovo sono due visite che vengono fatte alla foresteria di Milan Sova, dal procuratore Kohout e da un giovane sconosciuto.

Il ragazzo fermato per l’effrazione nella foresteria di Milan Sova, si rifiuta di parlare. Kohout è sempre più preoccupato per la sua posizione e alla fine si suicida. Nel frattempo viene trovata l’abitazione in cui viveva Beate. La sua coinquilina consente agli inquirenti di rintracciare il produttore “Gianni” sospettato di essere al centro della vicenda.

Il cerchio comincia a stringersi. L’interrogatorio della sorella di Olena Sakowicz e della coinquilina di Lida Beyerova alimentano i sospetti sul produttore Zygmunt Bednarek detto Gianni e sull’ex ministro della giustizia Matousek.

Sawicka, identifica in Witold il misterioso uomo che frequentava Beate. Witold viene arrestato e viene ritrovato il cadavere di Beate. La testimonianza di Lida permette di chiarire che la casa di appuntamenti gestita da Gianni era riservata a una clientela di élite. I servizi segreti stanchi dell’intraprendenza di Maria, che sta scoperchiando troppi santuari, incastrano Marek.

E’ la resa dei conti. Witold confessa di aver ucciso Angelika Musial e i tre poliziotti arrivati in Germania, seguendo una traccia, scoprono che l’assassino delle altre tre ragazze è Anton Fried che da ragazzo era cresciuto in un orfanotrofio, dove aveva subito violenza, e per superare lo choc aveva inscenato il macabro rito.