Igor giunge in Belize per discendere i misteriosi fiumi dei Maya. Oltre a cercare compagni per la spedizione in zattera, dovrà fare i conti con l'imminente arrivo dell'uragano tropicale "Otto".

Dopo aver affrontato le rischiose rapide del fiume Moho, il "team siculo-maya" si prepara a una spedizione molto difficile sul fiume Monkey, tra zone incontaminate ed estese piantagioni di banano.

Tornato dal Belize, Igor decide di esplorare il fiume della propria città natale: l'Oreto di Palermo. Questo piccolo corso d'acqua molto inquinato lo metterà a dura prova. Nel frattempo un flashback ci riporta alle origini del progetto di The Raftmakers: il fallimento di Igor sul fiume Mekong.

Igor interrompe la discesa del fiume Oreto per non esporsi troppo all'inquinamento e decide di recarsi sul Piave, il fiume sacro alla Patria, con l'amico Francesco. Ma una sorpresa molto amara li attende.

Nella disperata ricerca di un fiume incontaminato, ma popolato, Igor si reca a Cuba con l'amico Simone per discendere in zattera il Rio Toa. La profezia di una sciamana però li avverte: se vorranno tornare sani e salvi dovranno sconfiggere prima l'energia negativa nata dalla loro precedente avventura sul fiume Sile (Veneto).

In questo ultimo episodio Igor e Simone dovranno affrontare le più grandi sfide della loro spedizione. Igor si trova davanti a una scoperta importante.